domenica 31 ottobre 2010

Crostata di fichi, timo e miele

Ieri al mercato  della terra ho trovato gli ultimi fichi settembrini e un mazzo di timo tutto fiorito, così ho pensato a una bella crostata con fichi e timo. Questa è una ricetta perfetta per il mio caro amico che vuole solo ricette facili.
Basta prendere un rotolo di pasta sfoglia distribuirci sopra i fichi spaccati in quattro parti, profumarli con una spolverata di timo fresco e addolcirli con un filo di miele al timo, e se tutto  fosse biologico sarebbe perfetto. Infornare nel forno caldo (180°) per 30 minuti e mangiarla appena sfornata. E' una vera goduria...

mercoledì 27 ottobre 2010

Muffin ai cachi, vaniglia e semi di papavero


Un frutto autunnale: il cachi. Da ricordare che si dice cachi sia al plurale che al singolare!

Piove da due giorni, io leggo Rapsodie gitane di Blaise Cendrars, edito da Adelphi. Leggetelo se avete voglia di conoscere le scorribande di poeti e gitani nella Parigi negli anni Quaranta e lasciarvi trasportare da una scrittura che ricalca la narrazione orale tipica proprio delle tribù nomadi, quella narrazione che, da secoli, si fa intorno ai fuochi.
"Io non intingo la penna in un calamaio, ma nella vita. Scrivere, non è vivere. E' forse sopravvivere a se stessi. Ma niente è meno sicuro. In ogni caso, nella vita corrente e nove volte su dieci, scrivere...è forse abdicare. Ho detto.", scrive Cendrars.
E qui, l'incipit di un suo poema:


A quel tempo ero soltanto un ragazzo
Sedici anni, ma chi si ricordava più dell'infanzia
A 16000 leghe dal luogo di nascita.
Ero a Mosca, nella città dei mille e tre campanili e delle sette stazioni
Ero a Mosca e non mi bastavano le sette stazioni e i mille e tre campanili
Poiché così ardente e folle era allora la mia adolescenza
Che il mio cuore volta volta bruciava come il tempio di Efeso o la Piazza Rossa
Al tramonto del sole.
E i miei occhi illuminavano piste dimenticate.
Ero già sì cattivo poeta
Al punto da non sapere andare fino in fondo alle cose. (...)

Blaise Cendrars

venerdì 22 ottobre 2010

Brodo di palline di semola con pepe e noce moscata


Pomeriggio né caldo né freddo. Riflettevo su forma e sostanza e ho voluto metterli insieme in questa ricetta semplicissima, che può ricordarci Roma per gli ingredienti che sono quelli degli gnocchi alla romana ma anche un po' i canederli. E', però, una ricetta frutto esclusivamente dell'invenzione.
Forma e sostanza sono anche nelle poesie di Dino Campana: un involucro di suono che martella e il senso che si sprigiona potente.
Così, in questa poesia.

Barche amorrate

Le vele le vele le vele
Che schioccano e frustano al vento
Che gonfia di vane sequele
Le vele le vele le vele!
Che tesson e tesson: lamento
Volubil che l'onda che ammorza
Ne l'onda volubile smorza...
Ne l'ultimo schianto crudele...
Le vele le vele le vele

Dino Campana

domenica 17 ottobre 2010

Crumble con piccole pere antiche e zenzero


Oggi è giornata di attese e di ritorni. Oggi avevo voglia di una merenda golosa e tanto burrosa. Oggi avevo voglia di un tè verde cinese con sentori di muschio e un retrogusto un po' affumicato. Così mi sono preparata un crumble alle pere e un tè "Yong xi Hou Qing", in attesa di altri tè cinesi che dovrebbero arrivarmi direttamente da Shanghai.

mercoledì 13 ottobre 2010

Pizza arrotolata



Oggi vi propongo una pizza che si fa in tante case napoletane, che ho deciso di preparare ricordandomi di quella che, circa un anno fa, aveva preparato la mamma di un mio alunno napoletano e che a scuola era stata spazzolata via in cinque minuti.

Intanto l'aria fredda si fa sentire, è arrivata la nebbia che dona quell'aspetto surreale e misterioso agli oggetti che fino ad un attimo prima sembravano comuni.

La poesia è di Edwin Muir, un uomo che viveva "ai margini della repubblica delle lettere, dove è difficile conquistare la popolarità, ma si può forse preparare la propria sopravvivenza dopo la morte".

La faccia

Vedimi con tutti i terrori sulle mie strade,
I relitti incrostati che imputridiscono nei miei mari,
E l'impassibile ovale della mia faccia
Che muta pigramente al modo della luna
E misterosamente è formato per piacere
E ornare l'osso angoloso di grazia effimera.

Avrei dovuto portare una maschera di terrore, aspetto
Tale da sgomentare e fugare speranza e fede,
Un po' carnaio, un po' campo di battaglia, terra sconvolta.
Invece sono un sorridente mare d'estate
Che dorme mentre di sotto da un estremo all'altro
Gli assassini, che han forma di sole e di stelle, s'ingozzano e giocano.

Edwin Muir



Ingredienti (per una teglia con il buco al centro di 28 cm di diametro):

per l'impasto:

500 g di farina
25 g di lievito di birra
acqua tiepida (circa 250 g)
un cucchiaino di zucchero
due cucchiaini di sale
due cucchiai e mezzo d'olio d'oliva

per il ripieno:

400 g di passata di pomodoro
250 g di prosciutto cotto
500 g di funghi champignon freschi
350 g di mozzarelle tagliate a dadini


Sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere d'acqua tiepida (dei 250 g circa d'acqua). In una terrina versare la farina, il lievito sciolto nell'acqua, il cucchiaino di zucchero, i cucchiaini di sale e l'olio e iniziare ad impastare aggiungendo poco alla volta dell'acqua tiepida, fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo che non si attacca alle mani. Coprire la terrina con un canovaccio e metterla in forno (precedentemente riscaldato per un paio di minuti e spento) per far lievitare l'impasto per circa un'ora e mezza.

Nel frattempo, pulire, lavare, tagliare e cuocere i funghi in padella con un po' di sale.
Quando l'impasto sarà lievitato, stenderlo con un matterello creando una sfoglia mediamente sottile e di forma più o meno rettangolare con il lato più lungo che arrivi a misurare circa la circonferenza della teglia. Cospargere la sfoglia con della passata di pomodoro lasciando tre cm dai bordi, poi con la mozzarella tagliata a dadini e i funghi e infine stendere sopra le fette di prosciutto cotto.
Arrotolare lungo il lato più lungo e posizionare poi il rotolo di pizza a ciambella nella teglia con il buco rivestita di carta forno.
Infornare e cuocere a 200°C fino a che non sembrerà colorita e croccante.
Lasciar fermare un pochino prima di tagliarla a fette. E' buona calda ma anche fredda!

sabato 9 ottobre 2010

Muffin con mele limoncella




Con l'autunno arrivano le mele: quelle dure da fare cotte nel forno, quelle belle rugose da fare lo strudel e queste molto profumate che sono perfette nei muffin. L'autunno quest'anno è dolce e viene voglia di andare per campi e bosci a raccogliere mele, pere, castagne. La frutta necessaria per fare una bella scorta invernale. Tra le mele si mettevano a maturare i cachi mentre l'uva veniva lasciata ad appassire nei solai così la casa tutta profumava di frutta. Ora si comprano le arance ad agosto e i pomodori in pieno inverno, le serre  producono frutta e verdura a ritmo serrato senza più tener conto delle stagionalità dei prodotti. Per questo ogni piccolo consumatore, anche il più piccolo, dovrebbe sforzarsi di non comprare frutta e verdura che non sia di stagione. Questo consumo critico, ha diversi vantaggi:  la possibilità che il mercato ne risenta e si smetta di produrre fragole a natale; il miglioramento della propria alimentazione, mangiare frutta e verdura di stagione significa mangiare frutta e verdura più ricca di vitamine e di sostanze nutrienti.



 Per mantenerli belli freschi e profumati vi consiglio di metterene alcuni nel frezer, così tutte le mattine ne tirate  fuori uno e lo scaldate nel forno. Sentirete che profumo emana questa meravigliosa mela limoncella.

mercoledì 6 ottobre 2010

Marmellata d'uva Montepulciano (d'Abruzzo)


































Per me, che sono nata in Abruzzo, la marmellata d'uva è solo, esclusivamente, la marmellata di uva Montepulciano, cioè preparata con quei grappoli di color blu polveroso che poi diventano il vino che tutti conosciamo. La ricetta che vi propongo può essere realizzata anche con altri tipi d'uva, però dalle mie parti si prepara così, nera e densa, e poi si usa per le crostate e a Natale per preparare i dolci tipici della tradizione, ma a me piace molto anche mangiarla spalmata su pane tostato, insieme ad un velo di burro.
Io devo ringraziare dei bellissimi vigneti della zona di Mosciano Sant'Angelo (Te) per i grappoli, ma per chi volesse provarsi a prepararla, consiglio di prendere l'uva dai contadini o dai fruttivendoli (questo per chi sta in Abruzzo), oppure di comprare dell'uva da aziende tipo Agriverde, di cui parlava la nostra Lea e, se non si trova il tipo Montepulciano, scegliere un'uva scura ad acini piccoli (ad esempio l'uva fragola).

Oggi è un giorno assolato ed io ho pensato di andare a cercare pace in una zona dalle parti di Trebbo (in provincia di Bologna) dove una volta sono stata con Lea. Consiglio a chi è nelle vicinanze una passeggiata lì, c'è un po' di boschetto, un po' di campagna, un paio di casolari abitati da giovani selvaggi e in paese un piccolo bar vecchio con il caffè buono e le buste di patatine fritte appese in un angolo.

Tra andarsene e restare è incerto il giorno,
innamorato della sua trasparenza.

Il pomeriggio circolare si fa baia;
nel suo calmo viavai si mescola il mondo.

Tutto è visibile e tutto è elusivo,
tutto è vicino e tutto è inafferrabile.

Le carte, il libro, il bicchiere, la matita
riposano all'ombra dei loro nomi.

Nella mia tempia il battito del tempo ripete
la stessa testarda sillaba di sangue.

Dell'indifferente muro la luce fa
uno spettrale teatro di riflessi.

Mi scopro nel centro di un occhio;
non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo.

Si dissipa l'istante. Immobile.
Vado e vengo: sono una pausa.

Octavio Paz


lunedì 4 ottobre 2010

Bulgur con pomodori antichi e basilico


L'estate sta finendo, cantavano i Fratelli Righera nei primi anni 80, e questo fine settimana sembrava proprio che l'estate stesse finendo e non che fossimo già in autunno. Con la fine dell'estate se ne vanno anche i pomodori e tutte le ricette che richiedevano pomodori sodi e maturi. Questi, che vedete in foto, sono piccoli pomodori  antichi che Agriverde sta recuperando. Sono buonissimi e ognuno con caratteristiche e sapori assolutamente diversi. Quelli di agriverde, che producono frutta e verdura biologica con recupero di prodotti antichi, consegnano a Bologna tutte le settimane: se siete interessati basta contattarli e avrete anche voi queste meraviglie a casa. Visto che c'era aria d'estate mi sono preparata una fresca insalata di bulgur con pomodori e basilico, che si può fare anche con la menta o il prezzemolo, ma io sul balcone avevo tanto profumatissimo basilico.
La proposta culturale  di oggi mi viene da Livia, una nostra assidua lettrice, ed è una mostra che apre martedì 5 ottobre in Sala Borsa a Bologna ed è sul rapporto tra  Erberto Carboni e Barilla. Grafica e cibo, perchè, come dice giustamente Livia, la sostanza è anche forma. Non perdetevela.
E ora la ricetta.




venerdì 1 ottobre 2010

Crema di tofu con olive taggiasche e mandorle


Lo so che non amate il tofu e so anche che vi ho già postato una ricetta simile, ma cosa ci posso fare se io adoro il tofu e lo farei in mille modi diversi!! Questo è l'aperitivo giusto per chiudere l'estate e partire bene con l'autunno. Così possiamo permetterci l'ultima bottiglia di bianco, io mi sono aperta una bottiglia di Grillo che era molto profumato e mi rammentava l'estate appena finita, prima di passare a dei bei rossi leggeri e poi robusti quando il freddo si farà davvero sentire. Anche oggi voglio proporvi un bel libro, sono appena tornata da un bellissimo festival sulla traduzione che si tiene a Bellinzona, Babel, dove erano ospiti gli scrittori messicani. E quindi vi  propongo una scrittrice messicana, Cristina Rivera Garza, che nel suo libro "Nessuno mi vedrà piangere" racconta una incredibile storia di amore e di  follia che si svolge in un manicomio.