domenica 23 settembre 2012

Tris di frittatine


Dopo essere andata all'edizione del 2010 sul Messico, quest'anno ho ripetuto l'esperienza del Festival Babel, festival di letteratura e traduzione che ha avuto come paese ospite del 2012 la Polonia. Lo scenario è sempre quello della piccolissima cittadina -benché capitale del Ticino- di Bellinzona, quindi tanto verde, monti pennellati di tinte tenui al tramonto, strade notturne deserte (e per notte intendo a partire dalle 21!), prezzi proibitivi per noi italiani, singolare commistione di accenti e lingue, l'impressione di essere all'estero e nello stesso tempo di non esserci. Un umore perennemente interrogativo, almeno per me.
Leggendo i poeti polacchi ospiti quest'anno, ho trovato questa poesia, così piccola piccola e così perfetta: la vita organica in una delle sue espressioni più minute che, in un verso, ci sovrasta col suo imperscrutabile mistero.

Il lombrico

Io sono qui. Se vuoi vedere
dinosauri dorati antichità greche
santi sulle lance regine di un'unica passione
affilati rivoluzionari e le loro vittime intorpidite
esempi di carbone di cera ruvidi modelli di sapere
devi salire al piano di sopra. Qui
ci sono io.

W. Bonowicz

Vi propongo qui una ricetta di mia sorella. Le ricette di mia sorella hanno questo di ricorrente: sono veloci, mai particolarmente complicate nella realizzazione e soprattutto sono colorate.

mercoledì 12 settembre 2012

Caponata di melanzane con pinoli e uvetta



Nel mio piccolo orto sinergico quest'anno, al posto delle bietole, ho raccolto tantissime melanzane e così invece che fare torte salate ho fatto tante caponate. La caponata che preferisco è in agrodolce con lo zucchero e l'aceto di mele e si può tenere in frigo giorni e giorni e si mangia voluttosamente spalmata sul pane.
Mentre fuori pare che scenda il cielo, qui al caldo del mio divano, dove la maglia aspetta di essere intrecciata, leggo una breve poesia di Anna Maria Carpi, tratta da un suolibro "L'asso nella neve", Poesie 1990-2010.

...
Ma viene sera .
Stendi la mano sul tuo drink serale
e guarda:
il neon blu il barista il banco acciaio
corpi facce e le bocche cosa stanno bevendo,
ascolta quel che dicono, ci sei
e anche loro ci sono ci saranno.
Felicità. E' strano ci sia ancora,
questo riso segreto sotto il cuore,
la voglia d'essere
d'esserci in mezzo agli altri
e che tutto ha senso
e che c'è l'avvenire

lunedì 10 settembre 2012

Pesche ripiene di amaretti e cioccolata / L'intervallo, film di Leonardo Di Costanzo




Oggi voglio salutare l'estate con la frutta che piú di tutti rappresenta l'estate: le pesche.
La ricetta che ho deciso di usare per queste ottime pesche biologiche, acquistate come sempre nei mercati di campi aperti, é molto antica e mi arriva come sempre dalla nonna paterna che aveva un grande amore per la cucina. Per questa ricetta ho usato le  pesche percoche che hanno una consistenza persistente e sono molto profumate, perfette quindi per una cottura in forno.
Oltre alle pesche vorrei consigliarvi il primo bel film della stagione: L'intervallo di Leonardo Di Costanzo
La storia si racconta brevemente, due ragazzi (che forse non sono mai stati ragazzi) si trovano a dover passare insieme una giornata nello spazio chiuso di un palazzo decadente. Lei è la prigioniera, lui il sorvegliante, lei è spregiudicata e sicura di sè, lui imbranato e timido, lei  è bella (piace infatti a molti) lui è poco attraente. Ma nel trascorrere del film ci accorgiamo piano piano che non è proprio così. E che come sempre non é mai vero ciò che è più evidente. Col passare del tempo tra i due si crea una intimità e un gioco che li fa tornare per poche ore bambini. Bellissima e molto divertente la scena della barca inabissata nelle cantine del palazzo e il loro giocare all'Isola dei famosi e molto intensa quella dove si perdono nel giardino/bosco che circonda il rudere. Ci sono continui soprassalti tra la loro vita, fatta di tristezze e povertà (lei è prigioniera perchè il boss del suo quartire non vuole che lei frequenti un ragazzo di un'altra fazione, lui è un venditore di granite che deve fare il sorvegliante suo malgrado) e il gioco che in quel breve intervallo della loro vita riescono ad avere reclusi in quel vecchio e decadente palazzo. Tra silenzi, sguardi e rivelazioni, riescono a recuperare il gioco e la spensieratezza dell'infanzia per pochi attimi, consapevoli tutti e due che presto dovranno ritornare adulti. Non c'è adolescenza a Napoli, ci dice il giovane regista, i bambini a Napoli si trasformano in adulti per le grandi responsabilità che la città riversa loro addosso, non si può essere adolescenti perchè non ci si può innamorare di chi si vuole, non si può essere adolescenti perchè si deve crescere velocemente, molto velocemente. I due bravissimi e giovani attori vivono, nella realtà e non nella finzione del cinema, in uno dei quartirei più difficili di Napoli, i quartieri spagnoli. Chissà se anche per loro questo film non è stato altro che un breve intervallo.







giovedì 6 settembre 2012

Filetti di sgombro in agrodolce


Per la fine dell'estate, dopo che le piogge sono passate ed è tornato ad affacciarsi un po' di sole, ancora una ricetta di mare, con il nostro caro sgombro, un pesce azzurro versatile, da usare nei primi, da fare alla griglia o da preparare per un antipasto come ho fatto io stavolta!

Vi trascrivo una poesia che il poeta W.B.Yeats dedica a Iseult Gonne, una giovane ragazza di cui credeva di essere innamorato, figlia di quella Maud Gonne che era stata ed era ancora un suo grande amore.

Quei tuoi occhi arditi e dolci, nessuno
ti ha mai detto quanto ancora devono imparare?
Nessuno ti ha parlato della disperazione
che prova la falena mentre brucia?
Avrei potuto farlo io; ma tu sei giovane,
dunque parliamo due lingue diverse.

Oh, tutto quello che ti offrono lo prenderai,
sognerai che il mondo tutto ti è amico,
soffrirai come tua madre
e in fine anche te spezzeranno;
ma io sono vecchio, tu sei giovane,
e io parlo una lingua barbara.

W.B.Yeats

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lunedì 3 settembre 2012

Biscotti alle nocciole e cioccolato / Goliarda Sapienza



Con il primo vero acquazzone arriva anche settembre che si é portato via di colpo l'estate. E cosa c'è di meglio di un tè caldo profumato di bergamotto e una manciata di biscotti appena sfornati, per un pomeriggio in casa. I suoni dell'acqua e del pianoforte mi accompagnano mentre leggo le riflessioni raccolte su tanti taccuini di Goliarda Sapienza. Scrittrice poco nota, il suo libro più noto L'arte della gioia é uscito postumo come il libro che sto leggendo ora Il vizio di parlare a me stessa. Sono tanti appunti di una donna che cerca nelle piccole cose come nelle grandi un comportamento sempre etico, sempre giusto. Goliarda che aveva imparato dalla madre  a stare dalla parte delle donne e delle vinte, decise perfino di fare un furto per poter andare in carcere e incontrare le donne carcerate  e raccontare di loro stando con loro. Quando rientrò a casa fu lei a sentirsi una emarginata non più adatta ai salotti borghesi romani.
Come si può vedere da questa intervista che gli fece Enzo Biagi - in cui si evidenzia benissimo che lui non capisce niente di quello che lei cerca di dirgli sul carcere e sulla vita in carcere.


Torniamo al nostro tè e ai nostri biscotti con una ricetta semplice semplice.