martedì 30 novembre 2010

Cornettini alla marmellata con mandorle e brandy


Quando ero bambina, alle feste, spesso c'erano questi cornettini, in due varianti: quelli alla marmellata e quelli alla Nutella. I primi restavano, i secondi finivano. I tempi cambiano, si capisce che la marmellata è assolutamente meglio di una cioccolata industriale, io rivisito questo ricordo aggiungendo mandorle e brandy e ingrandendoli un po'.
Tra una neve e l'altra, quella di domenica e quella che molto probabilmente arriverà domani, una poesia di Cosimo Ortesta dalla sezione del libro Nel progetto di un freddo perenne che si intitola, appunto, "Da neve a neve".

Sediamo tranquilli in questa stanza
negli occhi di un altro paesaggio
una contrazione colorata

e di noi chi è pronto alla fuga
se costretti nel collo nella testa
a badare a noi stessi

uno soltanto parla del suo sonno
nella maligna casa leggera
dove cade e s'impiglia in un fiato.

Cosimo Ortesta

sabato 27 novembre 2010

Sua maestà il purè



Il purè è cosa antica. Nei miei ricordi di bambina il purè lo sapeva fare bene solo mia zia Valda. La zia che amava ballare, ma che dopo essersi sposata aveva smesso perchè non era cosa che si poteva fare dopo il matrimonio.  E allora ballava una volta all'anno per la sagra del paese e vederla piroettare in un valzer era meraviglioso. Il suo purè era sublime, le patate farinose si gonfiavano sotto il suo lento e inesorabile mescolare con il cucchiaio di legno, lei aggiungeva piano piano il latte appena munto e il burro fatto con la panna fresca. Mio padre, che è sempre stato un grande cuoco, non è mai riuscito a fare il purè gonfio e morbido che sapeva fare mia zia Valda, che probabilmente mentre mescolava il purè pensava ai tre passi del valzer.
Oggi ve ne presento una variante, ricca di tuberi molto profumati, con topinambur e sedano rapa; non è chiaramente diventato soffice come il purè di mia zia, ma il sapore di mandorla dei tapinambur e  il profumo del sedano rapa  lo hanno reso davvero molto buono.

martedì 23 novembre 2010

Torta salata con ricotta di bufala, radicchio e gambi di carciofo



































Una  giornata con quelle tipiche malattie di metà autunno, senza febbre ma con il respiro affannoso dal rumore di risacca in una grotta, mi concede il tempo di postare una ricetta, di quelle semplici, per i pranzi veloci che io sono solita fare saltando da un luogo all'altro.

Notturno

Sorvegliamo i lupi fino a tarda notte
Poi mangeremo la luna
Resteranno fosse piene di stelle
Il buio profuma dolce come segale

Abbiamo voglia soprattutto di dormire
e meditiamo come rivolgerci alla morte
Senza di lei non ci sarebbe l’infanzia
la regione della cava libertà dei fili d’erba

Jan Skàcel


sabato 20 novembre 2010

BIscotti secchi o Petit Bretons




Il Natale ormai è alle porte e bisogna iniziare a pensare ai regali per tutti i nostri cari amici. I biscotti sono sicuramente uno dei regali più apprezzati da mettere sotto l'albero insieme a delle caldissime sciarpe fatte a mano. In un momento di crisi come questo, regalare cose fatte a mano con tanto amore e meravigliosi libri comprati nei negozi dell'usato è sicuramente il modo migliore per spendere poco. Le foglie dorate, perfette per decorare i biscotti, sono di due bellissimi ginko bilboa che si trovano a due passi dalla sede dove lavoro, ora hanno lasciato un tappeto di foglie di in un giallo così intenso che in queste giornate novembrine sono uno spettacolo per gli occhi.
E ora arriviamo alla ricetta che ho trovato su un vecchio numero di "Saveurs", rivista francese di cucina. Le dosi degli ingredienti liquidi erano però sbagliate e qui troverete la ricetta con le dosi modifcate da me. Questi sono dei biscotti perfetti per il caffelatte mattutino, perché molto secchi e resistenti sia al latte che al tè.





giovedì 18 novembre 2010

Tramezzini Iceberg di Felix


In giorni di pranzi al sacco in treno andando da una scuola ad un'altra, tramezzini come questi farebbero davvero comodo. Gusto nordico che si abbina bene alla temperatura di novembre.
Poesia? Poesia, di una delle lingue più innovative del Novecento italiano.

Vertigine

Per le cantate che si svolgevano nell'aria io rimavo
ancora pienamente. Per l'avvoltoio che era la tua sinistra
figura io ero decisa a combattere. Per i poveri ed i malati
di mente che avvolgevano le loro sinistre figure di tra
le strade malate io cantavo ancora tarantella la tua camicia
è la più bella canzone della strada. Per le strade odoranti
di benzina cercavamo nell'occhio del vicino la canzone
preferita. Per quel tuo cuore che io largamente preferisco
ad ogni altra burrasca io vado cantando amenamente delle
canzoni che non sono per il tuo orecchio casto da cantante
a divieto. Per il divieto che ci impedisce di continuare
forse io perderò te ancora ed ancora - sinché le maree del
bene e del male e di tutte le fandonie di cui è ricoperto
questo vasto mondo avranno terminato il loro fischiare.

Amelia Rosselli

lunedì 15 novembre 2010

Crema di finocchi e sedano con pinoli



In ritardo anche Pampelmuse partecipa all'iniziativa che un un gruppo di blogger ha lanciato sulla rete.
In un momento come questo in cui i presidenti cercano di risolvere i problemi con battute volgari e molto offensive per tutti noi, mi pare che invitare un finocchio a cena sia un gesto di grande sensibilità e civiltà. Una zuppa calda poi è il piatto giusto per riscaldare il cuore di tutti noi.

Metti un finocchio a cena

venerdì 12 novembre 2010

Muffin allo yogurt di mirtilli con avena e mirtilli freschi



I muffin sono perfetti per la colazione, la merenda e la pausa lavoro. Io li preparo alla sera e poi li divido in tanti sacchettini che poi ripongo nel  freezer e che consumo all'occorenza.
Questi bellissimi fiori blu arrivano invece dalla Croazia, raccolti nei boschi che delimitano il mare, il loro strepitoso e meraviglioso mare. Ma al mare è meglio non pensarci visto che siamo solo a novembre e il tempo del sole e del mare è davvero molto lontano.


sabato 6 novembre 2010

Cozze alla marinara francese (cioè con panna!)


Come promesso, vi racconto di Chez Louisette, un ristorante che si trova all'interno del mercato delle pulci di Saint Ouen, nella zona dedicata all'antiquariato. Scendete alla fermata della metro di Porte de Clignancourt e andate verso il mercato, poi chiedete (e mi raccomando, poche essenziali parole, perché si sa che i francesi non sono dei poliglotti, anche se quando chiedete se parlano inglese vi rispondono di sì a prescindere dalla verità!).
Insomma, è un posto tra il tipico e il kitsch con dentro osti con i baffoni, suonatori di fisarmonica strabici, cantanti vari, dalla signora tettona al turco Felipe (anche lui con sguardo divergente, mah) che mentre si mangia cercano di allietare i commensali con un repertorio che va dalla Piaf ad Aznavour o Maxime Le Forestier. Se siete seduti vicino alla band, i vostri timpani esploderanno e mentre starete masticando un pezzetto di baguette magari vi avvicineranno il microfono aspettandosi che voi cantiate, come è successo a me!
Cameriere attempate e stravolte, barista che sembra un personaggio del film di Chomet Appuntamento a Belleville, tavolate lunghe a cui si sta seduti insieme a sconosciuti, vasta disponibilità di pietanze che però finiscono in un niente, quindi bisogna muoversi ad ordinare.
Io ho cercato di ordinare rillettes e anche acciughe, ma era finito tutto quindi mi sono decisa per le "moules mariniers", che però sono fatte in modo un po' diverso dalle nostre cozze alla marinara e cioè con la panna liquida.
Vi posto una breve poesia del grande René Char, qualche foto del luogo e, naturalmente, la ricetta!

Il poeta si distingue per il numero di pagine
insignificanti che non scrive.
Egli possiede tutte le strade
della vita smemorata: per distribuire
le sue povere elemosine
e sputare quel poco di sangue
che non lo farà morire.

René Char





































martedì 2 novembre 2010

Insalata nizzarda al Marché des epuces di Porte de Clignancourt


In una pausa durante un giro al mercato delle pulci più grande d'Europa, il Marché des epuces della zona di Saint Ouen a Parigi, ho gustato quest'insalata nizzarda. Variegata, facile da preparare, può essere servita come piatto unico, anche se a me l'hanno data per antipasto da Chez Louisette, una trattoria davvero tipica all'interno del mercato nella zona delle botteghe antiquarie. Nel prossimo post, vi farò vedere di che locale si tratta, ma ora voglio soffermarmi su certe stranezze di bric-à-brac in cui mi sono imbattuta girando per le viuzze del mercato...
Con una poesia di Beaudelaire che vi suona in testa, guardate che roba!

Invito al viaggio

Bimba mia, mia sorella
pensa alla dolcezza
d'andare a vivere insieme laggiù!
Amare a bell'agio,
amare e morire
nel paese che ti somiglia.
I soli umidi
di quei cieli torbidi
hanno per il mio spirito gli incanti
sì misteriosi
dei tuoi occhi infidi
che brillano attraverso le lacrime.

Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Mobili rilucenti,
levigati dagli anni,
ornerebbero la nostra stanza;
i più rari fiori,
che uniscono i loro odori
ai vaghi profumi dell'ambra,
i ricchi soffitti,
gli specchi profondi,
lo splendore orientale,
tutto parlerebbe,
segretamente all'anima
la sua dolce lingua nativa.

Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Charles Baudelaire

















Che cos'è?? Non sarà mica...un CANE??


















Bambolina anni 80 rosa shocking su testa di cinghiale...


















...qualche macabro esotismo...


















...e altrettanto macabro europeismo!