martedì 28 giugno 2011

Crema di melanzane e menta


Rimaniamo sulle melanzane. Stavolta una crema per i vostri crostini, che si prepara in un attimo.
E una poesia di Fabrizio Bajec, che ha presentato il suo nuovo libro Entrare nel vuoto  (Ed. Con-fine, 2011) proprio sabato scorso qui a Bologna. Vi consiglio di leggerlo.
Questa poesia non viene dal libro (perché deve ancora arrivarmi e non posso copiarvene una), ma va bene lo stesso.

Passerà come passano
i buoi in agosto
il male che porto tra le mani.
Un pacco di robaccia
presa ovunque, gravata
dove gli angeli non scendono.

Io non lo voglio questo mondo
tagliato al quarzo
per far da moneta
o candela di Dio.
A Lui do le parole ultime
dell'ora in cui sarò
avvinghiato alla rete
sotto il materasso
ma ch'io non morda mai più la lingua.

 Fabrizio Bajec

giovedì 23 giugno 2011

Melanzane a barchetta con bufala


Siamo arrivati al solstizio d'estate: giorno fino alle nove, la canicola, il mal di testa da afa, le notti sudate e insonni. Tutto nell'ordine perfetto delle stagioni e delle cose. E spero che nessuno si lamenti. Mi viene in mente ora quel tipico atteggiamento umano, avvalorato dalla propensione mediatica a lanciare allarmi, che porta taluni a lamentarsi quando a gennaio ci sono 10 gradi sotto lo zero e a giugno 35 sopra. E vai con i consigli saggi: non mettevi al sole, bevete tanto, mangiate frutta e verdura, copritevi la testa. Va bene, io però vorrei aggiungere: godetevela la stagione che cambia e si sente, prendetela di petto, l'eccesso di misure di sicurezza è da smidollati!
Bene, dopo questo mio invito in stile Sturm und Drang, vi lascio alla poesia e alla ricetta (verdura, fa bene, contiene acqua, eh eh!).

C'è un foro

C'è un foro nella tessitura celeste
sopra si chiude una finestra rettangolare bianca
il gelo filtra dai vetri troppo teneri
il legno si scioglie nell'incendio
dentro una melodia che sale
una melodia che scende
piace anche al gatto.

Antonio Porta

sabato 18 giugno 2011

Torta con erbette varie dell'orto sinergico di Prunaro


Questa torta d'erbette è fatta con le mie prime bietole dell'orto sinergico di Prunaro e con tutte le erbe aromatiche che mi hanno regalato gli altri ortolani: timo, salvia, borraggine... L'orto sinergico è un modo diverso di coltivare le verdure che tiene conto delle sinergie che si possono creare tra le piante, e per me anche tra l'uomo e la terra. Fare un orto significa entrare davvero in contatto con la terra e scoprire il grande piacere di vedere le tue piantine nascere e crescere. E alla fine massima goduria nel cucinare ciò che hai piantato e curato. Senza contare che serve anche a calmare lo stress! Nell'orto sinergico di Prunaro si ha anche il piacere di conoscere belle persone, di condividere i saperi sull'orto (e non solo) e spesso di scambiarsi anche le belle verdure che crescono, oltre che i semini. Per questa ricetta ho provato a fare una pasta brisè che ho trovato su "Saveurs" e che consiglio a tutte perchè è semplice ma molto buona e croccante come piace a me. E le verdure di quest'orto hanno un sapore davvero diverso.

martedì 14 giugno 2011

Pizza con scarola, salsiccia e patate



Penso sempre ai vostri picnic e mi adopero a fornirvi qualche idea. In questo caso ho rivisitato un po' la classica pizza di scarola napoletana (senza nulla togliere).
L'estate non ha ancora iniziato a bruciare, quindi nel tardo pomeriggio si può ancora andare sull'erba a mangiare.
Vado a prepararmi per l'eclissi di luna di domani e intanto vi lascio una poesia di un poeta spagnolo.

Forestiero

Lungo è il giorno per chi non ama
e lo sa. E sente questo tocco,
corto e duro del corpo, la sua canzone
cascata, sempre suonando la lontananza.
Chiude la porta e chiusa rimane;
esce e per un attimo le sue ginocchia
cedono. Ma l’alba,
con pericolosa generosità,

lo rinfresca e lo rialza. La sua strada

è molto chiara e lui cammina con piede oscuro
e tira dietro la gamba, perché va solo

con la sua stanchezza. E dice aria:
parole morte con la bocca viva.
Prigioniero, perché non ama, abbraccia
la sua solitudine. Ed è sicuro
più sicuro che qualsiasi altro, perché

non possiederà mai nulla; e sa bene che mai vivrà

su questa terra. Chi non ama,

come possiamo conoscerlo o
perdonarlo? Un lungo giorno e una notte ancora

più lunga. Mentirà mentre gira la chiave.
Entrerà. E non abiterà mai casa sua.

Claudio Rodriguez

domenica 12 giugno 2011

I Cupcakes di Magnolia Bakery e N.Y.C.


Eccovi il meraviglioso ponte di Brooklyn mostrato  in film famosi come Taxi Driver o La scelta di Sophie, due film molto diversi tra di loro  ma  assolutamente da vedere tutti e due, in particolar modo se non li avete mai visti.
Rientrata da un po' di giorni da NYC mi sono accorta, riguardando le foto, di quanto è verticale questa città e di quanto la verticalità irrompa continuamente nella linearità delle strade. E il dolce che per sua natura tende alla verticalità è il cupcake. I veri maestri pasticceri non utilizzano sac-à-poche per allungarne il loro aspetto ma con grande abilità prendono il burro montato con una spatola e lo allungano e lo depositano magistralmente sulla cupola del muffin che ne è la base.


Questi sono i fantastici cupcakes di Magnolia Bakery che avete di sicuro già visto in Sex and the City  e che mi sono  mangiata sulle scale di uno stoop a Brooklym. La ricetta per i cupcake perfetti non sono ancora riuscita a trovarla ma se qualcuno di voi me la manda mi fa un grande regalo. Attendo speranzosa.....

giovedì 9 giugno 2011

Crostata di ciliegie e pistacchi


Continuiamo con i dolci, perché non posso aspettare per caricare questa ricetta altrimenti si rischia che le ciliegie finiscano! Per ora sono ovunque, sugli alberi, nei negozi, a casa di amici, a scuola, dappertutto.
Settimana di pioggia e cielo modello berlinese, si dorme coperti e si indossa nuovamente la giacca di pelle che fa tanto rock. Non mi dispiace, però ora basta.
Vi lascio con una poesia di un poeta scoperto grazie ad un amico e con una canzone che mi piace particolarmente.

Prendiamo il té
sull'orlo dell'abisso
discorrendo delle chiare circostanze
di una paleoprimavera
-era nel secondo millennio-
Tutto continua
come prima
Abbiamo Venezie
da costruire
deserti
da inaugurare
Un appuntamento
con Virgilio
Un vecchio dispiacere
da finire
Il ciclone annunciato
sarà tutto sommato
in questo luogo comune dove siamo
solo un breve delirio tropicale
Siete sicuro veramente
che il cane si è messo a ruggire
& che il piano clavicenbali?
Sei sicuro
piccolo Pitagora
che insista ancora
a tarda ora
il tuo strano colloquio intimo?

Raymond Farina

http://www.youtube.com/watch?v=qe2-gdYLjdo


martedì 7 giugno 2011

Raviole con marmellata di limoni / "Corpo Celeste"



Dolci, sempre dolci, dopo NYC ho sempre voglia di dolci: biscotti per la colazione, per uno spuntino mattuttino o per una merenda con il tè nel tardo pomeriggio prima del Martini serale. Queste sono le classiche raviole bolognesi preparate con una marmellata di limoni fatta a Bologna, ma con i limoni che arrivano direttamente dalla Sicilia. La ricetta delle raviole mi arriva dalla nonna paterna, che con il cibo ci sapeva fare, e di lei ricordo ancora i meravigliosi pranzi delle sagre. Ogni paese aveva il suo santo e il nostro cadeva a ottobre quando le foglie ingiallivano e le castagne iniziavano ad essere raccolte. La marmellata invece è il frutto di due mondi che si incontrano: la Sicilia con i suoi meravigliosi agrumi e la Liguria dove una grande lettrice di libri per bambini e non solo, Carla , tra un libro e l'altro riesce a fare buonissime marmellate.
Prima della ricetta voglio però consigliarvi uno dei film più belli della stagione cinematografica che non dovete assolutamente perdere: "Corpo Celeste". Il titolo rimanda a un bel libro di Anna Maria Ortese, una delle più grandi scrittrici italiane. Anche in questo film (come in altri che sono usciti nelle sale in questo periodo) la protagonista è una ragazzina, una ragazzina che sta crescendo e che si sta trasformando. E' una ragazzina che arriva in Calabria e che con il suo sguardo ingenuo guarda e osserva tutto quello che le capita attorno. E intorno a lei il mondo è in totale sfacelo: monnezza che invade le strade; preti che cercano voti per il politico di turno, adulti incapaci di fare gli adulti. E lei, la ragazzina che con il suo sguardo ingenuo tutto vede, tutto osserva .
“Coloro che videro il cielo, che mai lo dimenticarono, che parlarono al di sopra dell’emozione, dove l’anima è calma. Che non credono, o credono poco ai partiti, le classi, i confini, le barriere, le fazioni, le armi, le guerre. Che nel denaro non hanno posto alcuna parte dell’anima, e quindi sono incomprabili. Quelli che vedono il dolore, l’abuso; vedono la bontà o l’iniquità, dovunque siano, e sentono come dovere il parlarne. I cercatori di silenzio, di spazio, di notte, che è intorno al mondo, di luce che è intorno al cuore. Questi “diversi”, che vorrebbero semplicemente dare il senso del segreto umano, e trovare, o indicare, il rapporto di dovere tra vita e vita, non dovrebbero, io penso, essere considerati scrittori moralistici o politici…..”