domenica 30 maggio 2010

Tiropita: involtini con formaggio alla menta e zucchine





Venerdì sera un mio caro amico, Donato, inaugurava la sua bottega di falegnameria, una bellissima bottega (a Bologna, nel quartiere S. Donato in via Zacconi,1/P ) dove potrete trovare un vero artigiano del legno di quelli che non si trovano più, visto che tutti ormai compriamo solo mobili Ikea…

Per questa bella festa di inaugurazione ho preparato alcune torte salate e alcune crostate. Oggi vi descrivo quella che ha avuto più successo. E spero che tutti voi abbiate il tempo di andare a trovare Donato nella sua bottega che ha un nome assai simbolico “Pialla e Scalpello”, e scoprirete che ogni vostro sogno si trasformerà in realtà, in una realtà di legno ma pur sempre realtà.
La festa, comunque, è stata molto bella: abbiamo mangiato tantissime cose buone, preparate quasi tutte da Silvano di Estravagario, altro posto che se non conoscete dovete assolutamente conoscere, e bevuto birra a fiumi…

venerdì 28 maggio 2010

Fragole, fragole, fragole. Marmellata di fragole e vaniglia










Fragole, golosissime fragole. Martedì al mercato del Vag (sempre gestito dai contadini di Campi Aperti) ho trovato meravigliose dolcissime fragole che ho preparato in mille modi, tra cui questa profumatissima marmellata.
Il mercato del Vag è un piccolissimo mercato con pochi agricoltori ma con verdure sempre fresche, appena colte e di stagione. C'erano piselli, taccole, spinacini, borraggine, e fragole, tante meravigliosefragole.
Iniziamo con una marmellata perfetta sia da spalmare sul pane a colazione che per fare una crostata o un crumble. Per le marmellate esistono tantissime ricette che prevedono l'aggiunta di addensanti, ma io preferisco non usare pectina se non quella naturale che si può trovare nei limoni o nelle mele. Per le mie marmellate di solito uso il metodo di Christine Ferber  (qui potete acquistare un suo libro) secondo il quale bisogna lasciare macerare la frutta con lo zucchero  per una notte. La particolarità delle sue marmellate sta anche nelle combinazioni incredibili che riesce a fare: fragole e zenzero, fragole e anice stellato, fragole e pepe lungo...
Poiché volevo una marmellata un o' più rustica e molto colorata ho preferito semplificare un po' il metodo lasciando a macerare la frutta solo un'ora e aggiungendo però una nota di profumo con la vaniglia.

mercoledì 26 maggio 2010

Insalata di grano saraceno e zucchine al profumo d'ananas



Sui colli o sui bordi delle strade, lì le trovate, i "fiori del deserto" di Leopardi. E vi stanno intorno silenziose e dritte, mentre tra l'erba mangiate il vostro picnic (questa insalata è perfetta!), mentre guidate o ve ne andate per sentieri. Se le afferrate e tirate, scoprite che gli steli si spezzano a fatica.
Piante che resistono, le ginestre. Resistono, resistono.


Terre di ginestra

Per tutto l'anno la ginestra
può fare uno o due germogli
ma ora è in piena fioritura.
Come se i piccoli tuorli

di tutte le uova degli uccelli
di tutti i nidi della primavera
avessero spine e fossero sospesi
ovunque sui rami a maturare.

Le colline si ossidano d'oro.
Sul fumo denso del verde germoglio
e resti di spine morte sotto i piedi
i fiori scottano.

Se avvicini un fiammifero alle ginestre,
se ne vanno in un attimo.
Non fanno fiamma nel sole
ma un feroce rovente tremore.

Eppure questo incenerirsi
prende solo la spina,
gli steli spessi non bruciano,
restano come ossa, corno carbonizzato.

Dorate, frastagliate, agili, increspate,
questa rachitica, asciutta ricchezza
persiste sui colli, lungo i fossi di pietra,
per letti di selce e campi di battaglia.

Seamus Heaney, da Una porta sul buio, Guanda

domenica 23 maggio 2010

Pane e pomodoro (pelato!)


Tornata da un viaggio a Venezia, la mia pelle continua a buttar fuori il calore immagazzinato durante il giorno. Il demone meridiano si fa sentire, ci taglia lo sguardo, ci scioglie le scarpe, ci riscalda le bibite.
Vi propongo una merenda da primavera inoltrata, elementare, succosa, che mi ricorda pomeriggi luminosi e scalmanati di ragazzini coi jeans sporchi d'erba.
E una poesia di Marcoaldi come omaggio a Gabriella, proprietaria e coinquilina di una casa veneziana dove si vive benissimo, in compagnia degli oggetti più strani di questo mondo. 

Il soggiorno è il mio problema

Libri libri quadri libri
scatolette sigarette
due candele un cavallino
fichi in marmo ancora libri
un vecchissimo accendino.
Sopra i tavoli, dai muri,
nei cassetti vani oscuri
che nessuno ha mai sondato,
il soggiorno tutto intorno
mi rammenta che il problema
si riassume in questo ingorgo
di sovraffollata scena.
Troppi oggetti, troppe carte,
troppo spazio dato all’arte.

Nell’affanno di sapere
non riesco più a capire,
nella smania di guardare
non riesco più a vedere.

Al soggiorno do ragione:
devo farmi il vuoto intorno.

E da lì ricominciare.

Franco Marcoaldi


venerdì 21 maggio 2010

Biscotti al tè Earl Grey



Visto che domani è sabato, stasera ho deciso di prepararmi degli ottimi e profumati biscotti al tè.
Volevo preparare qualcosa di leggero ma anche burroso e quindi ho pensato a questi biscotti che sono perfetti per un pomeriggio con le amiche, io li ho provati con un tè acquistato a Parigi da Fouchon: the earl grey aux bleuets. Che è poi lo stesso tè che ho messo nei biscotti. Potete mettere qualsiasi altro tè, la cosa importante è che sia sempre molto profumato.
Sono sicura che non riuscirete a non mangiarli appena sfornati e a tenerli intatti per il vostro tè delle cinque.

martedì 18 maggio 2010

Muffin di mele e fiori d'acacia


Poiché mi erano rimasti un po' di fiori d'acacia  ho pensato che potevo prepararmi per la colazione qualche profumatissimo muffin.
Ho aggiunto  due mele verdi, un po' acerbe, così che l'intenso profumo e la dolcezza dei fiori potesse ben abbinarsi alla asprezza delle mele.
Vi consiglio di assaggiarli con un bicchiere di succo di mele allungato con acqua gassata.

giovedì 13 maggio 2010

Insalata di carciofi all'arancia


Torno con i carciofi, dopo quelli in pinzimonio, nella luce di un primo pomeriggio di pioggia scrosciante e tuoni.

I cani romantici

A quel tempo avevo vent’anni
ed ero pazzo.
Avevo perso un paese
ma guadagnato un sogno.
E se avevo quel sogno
il resto non importava.
Né lavorare, né pregare,
né studiare la notte
insieme ai cani romantici.
E il sogno viveva nel vuoto del mio spirito.
Una camera di legno,
in penombra,
in uno dei polmoni del tropico.
E a volte mi guardavo dentro
e visitavo il sogno: statua eternata
in pensieri liquidi,
un verme bianco che si contorce
nell’amore.
Un amore sfrenato.
Un sogno dentro un altro sogno.
E l’incubo mi diceva: crescerai.
Ti lascerai alle spalle le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma crescere a quel tempo sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi, con i cani romantici
e qui io resterò.

Roberto Bolaño

martedì 11 maggio 2010

Frittelle di fiori di acacia




Domenica di sole e finalmente passeggiata fuori porta e a Bologna basta uscire un attimo dal centro che si è immediatamente immersi in un bellissimo verde intenso.
Ho fatto una lunga passeggiata lungo il fiume Reno e ho trovato tante meravigliose pseudoacacie (robinia) in fiore, il profumo era dolce e intenso e non ho resistito a raccoglierne un bel sacchetto. Dovevo lottare con le api che si infilavano in ogni bocciolo a succhiare il dolce nettare, proprio da questi fiori infatti nasce il miele di acacia.
Per fare delle meravigliose ricette basta pochissimo.  Io le ho provate fritte con un pastella a base di uova e mi sono piaciute molto ma credo che sarebbero state altrettanto buone e un po' più croccanti con una tempura.



domenica 9 maggio 2010

Piccoli calzoni di ricotta, asparagi e cannella


Leggo 100 poesie dalla DDR (da poco pubblicato da ISBN Edizioni), un bel libro che, a vent'anni dalla caduta del Muro, raccoglie poesie elegie e ballate, famose e sconosciute, ufficiali e proibite, di quegli anni.
Ho preparato dei piccoli calzoni per un picnic e leggo e mangio, pensando a Berlino, che è stata anche la mia città per un po', come se stessi al Monbijoupark, dove andavo spesso, tra la Alex e il fiume Spree.
Vi lascio qui una poesia dal libro e una canzone di Hilldegard Knef che dice "ho ancora una valigia a Berlino...".

Chicchi neri

Il pomeriggio prendo un libro in mano
Il pomeriggio ripongo un libro
Il pomeriggio mi viene in mente che c'è la guerra
Il pomeriggio dimentico ogni guerra
Il pomeriggio macino il caffè
Il pomeriggio ricompongo il caffè macinato
In senso inverso
Bei chicchi neri
Il pomeriggio mi svesto mi vesto
Prima mi trucco poi mi lavo
Canto sono muta

Sarah Kirsch, 1968

http://www.youtube.com/watch?v=HixbB8GrlPU 

giovedì 6 maggio 2010

Vellutata di piselli alla menta con yogurt greco


Qui il tempo sembra essere tornato indietro di mesi e il dolce tepore primaverile che avevamo in questi giorni
si è trasformato in un terribile acquazzone che sa molto più d'autunno che di primavera. Questa zuppa è perfetta per chi vuole qualcosa di caldo e primaverile, se riuscite a trovare i piselli appena colti dai contadini  (vi consiglio a Bologna i mercati di campi aperti) sarà ancora più buona. L'aggiunta poi dello yogurt fresco alla menta la rende perfetta: il caldo e dolce dei piselli si accoppia  perfettamente al fresco e asprigno dello yogurt.


lunedì 3 maggio 2010

Involtini di manzo e basmati alla scorza di limone


Maggio. Mi ammalo. Dolori alle ossa, alla gola, alla testa, dolori tutto sommato crudelmente primaverili che mi tengono sveglia la notte. Prendo coscienza del tempo che scorre e tra poco sarà estate e poi l'estate sarà catarsi.
Ho preparato la sporta, ci si vedrà in stazione.

(A proposito di viaggio consiglio un saggio di Wystan Hugh Auden che si intitola Gli irati flutti, Fazi Editore).


Stiamocene un po' in cucina assieme;
l'aria è dolce di bianco cherosene;

un coltello tagliente e una pagnotta...
Se vuoi, prepara ben bene il fornello;

altrimenti raduna e intreccia corde:
prima dell'alba fa' una grande sporta;

fuggiamo alla stazione, ad un binario
ove nessuno ci possa trovare.

Osip Mandel'stam


sabato 1 maggio 2010

Gnudi di ricotta e ortiche


Grazie al mio meraviglioso lavoro, sono sempre in giro per l’Italia. E ieri ero nell’austera Torino per un convegno sul tema “Che cosa vogliono gli adolescenti nelle biblioteche”.
Giovedì pomeriggio, però, sono fuggita dal convegno e sono andata in uno dei più autentici bagni turchi che abbiamo in Italia, credo anche uno dei primi. E’ gestito da un’associazione di donne straniere (giovedì ho conosciuto una peruviana, due tunisine e una marocchina) ed è proprio come dovrebbero essere i veri bagni turchi, ben diversi da quelli che si trovano nelle beauty farm d’Italia. L’entrata ha un costo molto basso (€ 12) per permettere a tutte le donne di poter fare almeno una volta alla settimana un bagno con peeling, argilla, massaggi e, se si vuole, una fantastica depilazione con il CARAMELLO. Ed è proprio per il caramello che mi sembrava giusto inserire questa segnalazione in un blog di cucina. Il posto si chiama Alma Mater Centro interculturale delle donne, e se volete informazioni potete chiamare al numero 011-201727; troverete una donna molto gentile che risponderà a tutte le vostre richieste. Io mi sono ritrovata in un posto accogliente con donne disponibili a chiacchierare e ad aiutarti se sei sola e non riesci a farti il peeling sulla schiena; ho riscoperto un modo di stare insieme, tra donne, che noi occidentali abbiamo perduto. Una volta entrate potete rimanere tutto il tempo che volete (e non pagate a ore come invece succede spesso nelle beauty farm bolognesi che si vantano di avere il bagno turco, ma poi lo utilizzano come una semplice seduta di una qualsiasi cura estetica). Alla fine del percorso vi attende un bellissimo enorme divano pieno di cuscini dove fermarsi a chiacchierare, bere tè alla menta e rilassarsi. La vera filosofia del bagno turco è la lentezza e il lasciarsi andare...
Passiamo ora alla ricetta di oggi che ho potuto realizzare grazie all’acquisto di un meraviglioso mazzo di ortiche e di una freschissima ricotta, al Mercato della Terra che c’è tutti i sabati mattina a Bologna davanti al Cinema Lumière di cui vi ho già parlato.