domenica 26 settembre 2010

Dessert con yogurt greco, miele, sesamo e pistacchi



































"...una sola parola, una cosiddetta confessione e sono libero, vale a dire condannato a recitare una parte che non ha nulla a che fare con me stesso." da Stiller, Max Frisch

Rientrata dal Canton Ticino, Bellinzona.
Il Canton Ticino è un posto strano, un posto in cui vai e ti viene subito voglia di essere in altri posti. La tranquillità regna incontrastata, le tipiche bandierine delle preghiere tibetane sventolano appese alle finestre di molte case, consumandosi alle intemperie per anni (possibile che su 15000 abitanti così tanti vadano in India e dintorni?), le strade sono libere, le auto scorrono senza intoppi, le montagne sorvegliano anche se non ce n'è bisogno e sono belle, già spruzzate della prima neve. Piove, una sera e l'indomani il Foehn, il vento dei matti, spazza via ogni nuvola. L'anima non si esalta e non si smaga, gli occhi cercano di guardare sempre verso l'alto, verso le cime e le nuvole. Qualcuno mi suggerisce che è come stare in Purgatorio e sì, in effetti, la sensazione è proprio questa.
Mi rimangono: il colore diafano della luce; la scoperta della neve a settembre, lontana ma comunque visibile; il sapore di certi formaggi di malga; la mescolanza delle tre lingue nazionali nelle voci in strada, i racconti sul servizio militare in un paese neutrale; uno sguardo sull'Italia da un estero sui generis che rende lo sguardo anche più lucido e, quindi, più inquieto; la lettura del romanzo di Frisch citato sopra.

Per quanto riguarda le ricette, vi propongo un dessert semplicissimo, morbido e un po' orientale.


Era seduto di fronte a me
di profilo

io gli parlavo e lui,
per tutta risposta,

muovendo lenta la mano
con la sigaretta accesa tra le dita

tracciava segni nell'aria,
contorni di parole

questioni,
ghirigori di fumo perché io

percorressi attenta
a passo a passo

i sentieri del suo cruccio.


Donata Berra

venerdì 24 settembre 2010

Plumcake di carote quasi vegano



Finalmente Roscio ha indovinato cosa si nascondeva nei tre pacchetti, sbagliando solo un ingrediente: le mandorle. Nella busta rosa c'è un ottimo tè giapponese e nei due pacchetti due plumcake perfettamente uguali. Quindi se mi mandi l' indirizzo cercherò di prepararti e spedirti  un piccolo plumcake con gli ingredienti che dici e vediamo come viene.
La ricetta parte da una ricetta vegana che ho trovato in un blog molto carino, tippitappi, e che io ho modificato aggiungendo un pò di ingredienti tra cui le uova che non sono per niente vegane.

domenica 19 settembre 2010

101 la ricetta a sorpresa



Superate le 100 ricette, mi sembrava una buona idea proporvi la ricetta che non c'è.
Cosa si nasconderà sotto questo pacchetto infiocchettato? Un dolce o un plumcake salato?
Una zuppa di carote o un salame al cioccolato? Un bianconiglio scappato dalla storia di Alice o una bella torta di noncompleanno?
Se tra gli ingredienti ci sono le carote e i semi di papavero, ci sono più probabilità che sia un dolce o un salato? Che cosa contiene il sacchetto rosa che sta dietro al pachetto grande? E infine il pacchetto grande contiene la stessa cosa che c'è in quello piccolo?
Chi indovina cosa si nasconde nei due pacchetti, che cosa contiene il sacchettino giapponese e almeno tre degli ingredienti della ricetta riceve a casa uno di questi pacchetti che potrà gustarsi a colazione o a pranzo o infine a cena.
Attendo fiduciosa le vostre risposte per poter mandare al più presto uno dei pacchetti a uno di voi.
Mentre spremete le vostre meningi per scoprire la ricetta segreta, potete anche andarvi a prendere l'ultimo libro di Silvana Gandolfi, una delle più grandi scrittrici italiane per bambini e ragazzi, "Dentro gli spari" dove per la prima volta l'autrice abbandona le sue storie di viaggi e di fantasia per raccontare, a partire da un fatto di cronaca, la storia di un bambino che riesce a sfuggire ad un attentato di mafia. La prima parte del libro è molto descrittiva e le storie dei due bambini protagonisti si  intrecciano senza mai toccarsi veramente, nella  seconda parte la vena avventurosa della Gandolfi trasforma il romanzo da denuncia ad avventura e la vittima in un piccolo eroe.

giovedì 16 settembre 2010

Tortino di alici


Rimaniamo sul pesce, stavolta però pesce azzurro, povero e potente, raro connubio.
Con il tortino, oggi, una poesia di Mariangela Gualtieri, letta in un viaggio in nave circa un mese fa e una canzone dall'album Ghost Tropic, Songs: Ohia.
E poche parole.

 http://www.youtube.com/watch?v=g2vbN47KEXc

Buttiamo via tutto il miele
mettiamo un sasso dentro la voce
e andiamo di là.

Anche questo va detto, anche
lo sfacelo dei timpani, anche la casa
rotta, anche la faccia stanca
anche la mano vecchia, anche
tutto il buio del parco quando
i giocatori ritornano a casa.

Mariangela Gualtieri, da Senza polvere senza peso



martedì 14 settembre 2010

Canocchie o cicale al vapore profumate con il prezzemolo


Oggi una ricetta che sa di mare, una ricetta dove la materia prima deve essere assolutamente perfetta e per il pesce la perfezione è la freschezza. Queste canocchie le ho trovate sul molo di Cervia dove un peschereccio, che era appena rientrato dal mare, aveva le reti così ricolme di pesce che gli uscivano da tutte le parti, così non ho resistito e ho comprato canocchie, seppie, sogliole,di tutto. La ricetta è molto semplice ed è forse una delle mie preferite, sia perchè io adoro la leggerezza e il sapore di mare che hanno questi pesci molto poveri, sia perché mi ricordano le mie prime vacanze al mare e il piacere di ritrovare lo stesso sapore sulla mia pelle.
Per chi ama il mare, anche questo mare, l'Adriatico, che non ha fondali meravigliosi da vedere né scogli da esplorare, un mare povero ma comunque ricco di misteri e di natura e cultura , vi consiglio un libro di uno che il mare non solo l'ama ma lo studia e lo esplora continuamente, "Abbecedario Adriatico. Natura e cultura delle due sponde" .


domenica 12 settembre 2010

Crostatine di marmellata di susine



La domenica mattina adoro fare lunghe colazioni sul balcone e la crostata è per eccellenza il dolce giusto per una bella colazione all'aperto. Ogni mattina di settembre mi sveglio con la speranza che l'estate non ci abbia ancora abbandonato e che  qualche raggio di sole riesca a scaldare il mio piccolo terrazzino. E stamattina la temperatura era perfetta. Questa crostata è dedicata al mio amico che si lamenta sempre dell'assenza di ricette semplici in questo blog e che troppo poco si parla di crostate, uno dei suoi dolci preferiti.
Oggi però ho voluto provare una nuova pasta frolla (e non la solita pasta frolla delle sorelle Simili), che ho trovato su un bellissimo blog di cucina "Anice e Cannella" e che viene presentata come la "pasta frolla di Pascale". Rispetto alla pasta frolla che faccio solitamente è molto più veloce, perchè si fa tutta nel robot e non si deve impastare lentamente a mano e questo spero possa far felice il mio amico.
Ho modificato appena un po' gli ingredienti perchè la preferivo un po' più dura e devo dire che ha una sua ruvidezza che mi è piaciuta molto. Infine ho aggiunto un po' di buccia grattugiata di limone, sia in ricordo delle meravigliose crostate profumate che preparava mia madre, sia per un anonimo che mi aveva sottolineato che nella mia pasta frolla mancavano la buccia di limone grattugiata e un bicchierino di marsala.

mercoledì 8 settembre 2010

Bicchierino di latte di mandorle e gelato ai pistacchi di Bronte con fondo di mirtilli


Appena tornata da Pola (Pula come si dice in Croazia) ho ancora negli occhi  il mare dei lunghissimi bagni e nel corpo il calore delle pietre bollenti su cui stavo ad asciugarmi per ore. Prima di  raccontarvi questa ricetta che sa di fine estate, ma che ha ancora i colori e i sapori dell'estate, ho voglia di consigliarvi qualche bellissimo libro. A Pola ero ospite di una cara amica e bravissima illustratrice, Maja Celija, di cui vi consiglio alcuni splendidi e particolarissimi libri. Se amate le filastrocche o le storie che, proprio perchè senza parole riescono ad essere evocative e misteriose, vi consiglio Filastrocca delle mani  e Chiuso per ferie se invece amate i racconti capaci di mescolare leggerezza di tono e la dura esperienza di chi vive ai margini, allora vi consiglio Gago,  giovane rom che vive tra di noi ma che spesso è invisibile ai più.
La ricetta nasce dal desiderio di prolungare l'estate, anche se il tempo sembra voler dimostrare il contrario.
Prima della ricetta una bella immagine di mare e solitudine.




sabato 4 settembre 2010

Peperoni ripieni di tonno e capperi



L'odore dell'estate quando si spegne è quello dei peperoni. Soprattutto in campagna, dalle mie parti, tra la fine d'agosto e gli inizi di settembre, quando si usa fare le conserve. Chili e chili di peperoni da grigliare, poi grattare, fare a striscioline, mettere nei vasetti che poi si immergono in calderoni d'acqua bollente per fare il sottovuoto. Le mie narici sono abituate ad immediata associazione: odore di peperoni nell'aria = fine di una stagione. E' un odore che lascia a struggersi, ancora pieno di sole e già screziato d'autunno, di porte che si chiudono, vento.

Qui vi proprongo non la conserva, ma dei tradizionali peperoni ripieni al forno, che un po' di quel sapore di cui dicevo sopra, comunque, ce l'hanno.

Chissà se sei sveglia
mentre la grandine batte
stanotte contro le tue finestre.
Dopo un pomeriggio impudico
in cui mi hai mostrato gli arazzi
di seta antica dei tuoi fianchi.
E una serata pudica in cui,
seduta davanti al tuo piatto,
volevi essere servita, che ti si tagliasse,
sbucciasse, condisse, per poi mangiare sola,
sempre meno dissimile da un gatto.

Annelisa Alleva