martedì 21 dicembre 2010

Zuppa di lenticchie alla teramana con pane fritto


Una zuppa di lenticchie come si fa dalle mie parti, secondo la ricetta di Normanno, il droghiere del pizzicagnolo più antico di Teramo, un posto che tutti chiamano "Ceci e fagioli", pieno di casse di baccalà, vasi di mandorle, pezzi di cedro candito e sacchi di farine e legumi. Questa zuppa ha quel gusto che fa subito inverno. L'inverno che inizia oggi...e pensare che io ne avrei già quasi abbastanza!
Sopravviveremo, basta affidarsi al pensiero che questo è il giorno più breve dell'anno e in tutti i prossimi ci sarà anche un solo secondo in più di luce di quanta non ce ne sia oggi.

Aspettiamolo questo
anticiclone delle Azzorre,
aspettiamolo. Non c'è altro
da fare: i pesci non si fanno
pescare, hanno preso fondo,
si rivoltano nel mare;
d'uccelli non farmi parlare,
come lombrichi, si son messi
a scavare.
C'è un'aria immobile
da far paura: questa fine
del mondo, quanto dura?

Nico Orengo



Ingredienti (per due persone):

200 g di lenticchie piccole
una carota
uno spicchio d'aglio vestito
un foglia di alloro
quattro/cinque cucchiai di polpa di pomodoro a pezzi
una salsiccia (in Abruzzo le salsicce sono piccole e vanno a numero, in altri posti come a Bologna sono lunghe, quindi nel caso prendetene solo un pezzo)
olio
sale
due fettine di pane casereccio

Lavare le lenticchie. Mettere a bollire dell'acqua (uno/due litri) con un po' di dado (io uso solo quello fatto in casa) in una pentola alta. Quando l'acqua bolle, buttare le lenticchie e lasciarle cuocere.
In un tegame a parte mettere a soffriggere la carota sminuzzata, la salsiccia spezzettata e la polpa di pomodoro a pezzi.
Lasciar cuocere le lenticchie per più di un'ora (assaggiare, devono essere morbide) e aggiungere acqua calda se si tirano troppo o toglierne se c'è troppo brodo. Verso la fine aggiungere il soffritto, l'aglio vestito e l'alloro e lasciar cuocere ancora un po'. Aggiustare di sale.
A parte, tagliare le fette di pane a dadini e friggerle in olio d'oliva.
Servire la zuppa calda con un filo d'olio crudo, qualche goccia d'olio al peperoncino e i crostini di pane.
Vino rosso, assolutamente.

3 commenti:

  1. mmm!! che buona.
    prima o poi mi faccio una gita a teramo per visitare "ceci e fagioli".

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  2. scusa ma come si fa il dado in casa?

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  3. Si facendo cuocere insieme verdure come carote, sedano, zucchine (cioè quelle del brodo vegetale) con qualche erba aromatica se piace e molto sale grosso che serve per la conservazione. Alla fine si frulla tutto.

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