Noodles tibetani

Torniamo in India, con un piatto che sa di confini e di grandi migrazioni. Torniamo alla cucina che si fa in strada e accovacciati per terra. La cuoca, una vecchia nomade, che vive negli accampamenti che si trovano nel passo Barracha La che collega Leh a Manali (5300 metri). I noodles erano  fatti a mano e venivano cotti così nel grande wok senza passare dall'acqua. E' una cucina poverissima fatta con  pochi ingredienti e molto veloce. Mentre noi ce ne stavamo  sdraiati sui loro divani a riposarci dal viaggio bevendo il loro the ladaki, fatto nella vecchie zangole di legno con il burro, loro acovacciate per terra ci preparavano questi meravigliosi noodles. Io mi incantavo a vedere come, in queste cucine, per noi occidentali improvvisate, uomini e donne si muovevano con una gran eleganza e una sapienza da veri cuochi: mescolando sapientemente sapori, spezie, e colori.

Ingredienti:

200 grammi di noodles freschi (io li ho trovati in un negozio di prodotti cinesi)

una cipolla

una carota

uno spicchio d'aglio di sulmona (regalo di parenti)

coriandolo fresco

salsa di soia

olio di sesamo o di arachidi

sale

Far soffriggere molto rapidamente in una grande padella la cipolla, la carota e lo spicchio d'aglio, che chiaramente va tolto prima di buttare la pasta.

Lessare leggermente (io li ho cotti 5 minuti) i noodles in abbondante acqua, scolarli e risciacquarli velocemente in acqua fredda. Buttare nella padella i noodles e farli saltare aggiungendo un po' di acqua di cottura e due cucchiai di salsa di soia. Impiattare spolverandoli ben bene di coriandolo fresco.