venerdì 27 gennaio 2012

Cipolline!


Anche se né io né Lea siamo siciliane, a volte su questo blog compaiono ricette dal sapore isolano. Il motivo è che la Sicilia è per me una regione d'elezione, a cui sono legata a partire dalla prima volta che vi sono approdata, in una gita di terza media una quindicina di anni fa. Il legame si è consolidato nel tempo e non c'è cosa migliore per avvicinarsi alla cultura di un luogo che passare attraverso i sapori della sua cucina.
La CIPOLLINA è una prelibatezza da forno o tavola calda catanese, un fagottino saporitissimo che brucia la lingua ed eccita le papille gustative. Ho interrogato le mie conoscenze catanesi per avere indicazioni su come prepararla, ma mi sono sentita rispondere "e che ne so, la cipollina non si mangia a casa, si mangia al forno!".
Eh no, non lo accetto. Se c'è una caratteristica che mi contraddistingue è l'ostinazione: ho deciso di prepararla con i miei mezzi, da "straniera" ed eccola qui!
Per rendere le cipolline gonfie ma morbide così come le avevo viste nei forni di Catania, ho pensato di preparare io la sfoglia ed è uscita benissimo (ci sono tante ricette da seguire in internet, anche video! Io ho seguito quella del cuoco Luca Montersino, impastando a mano perché non ho la planetaria), ma se non volete trascorrere ore e ore in casa aspettando i vari riposi dell'impasto, vi consiglio di comprarla, possibilmente di forma rettangolare.
Per questa ricetta una poesia di Bartolo Cattafi, poeta siciliano.

Quinta colonna

Tra silenzi sospesi, brulicanti,
qualche notizia d'ambiguo bagliore
giunta per caso.
Pensammo soprattutto a una leggera
forma di pazzia
ad un atteggiamento involontario,
stranezze della vita in altro clima,
vergine e vario il mondo di frontiera.
Invece poi si seppe che ammazzavi per aprirti il passo,
andavi armi e bagagli col nemico.
Abile, attenta,
avendo sotto mira
altre nuove spalle da colpire.

Bartolo Cattafi




Ingredienti (per 6 cipolline):

200 g di pasta sfoglia preparato a mano o un foglio di pasta comprato
200 g di prosciutto cotto
quattro cipolle dorate tagliate a fettine sottilissime
250 g di passata di pomodoro
due mozzarelle del tipo un po' duro
olio
sale
pepe
origano e basilico secchi tritati
olive nere
un uovo per la spennellatura


Tagliare le cipolle e le mozzarelle. Preparate il ripieno facendo appassire le cipolle in una capiente padella con l'olio, il sale e il pepe,un po' di origano e basilico secchi. Coprite e fate cucoere a fuoco minimo;quando saranno bene appassite aggiungete la passata di pomodoro che serve a coprirle leggermente ma senza inzupparle.Aggiustate di sale se non bastava. Aprite il foglio di pasta sfoglia (stendetela a forma rettangolare se l'avete preparata voi, dell'altezza di qualche millimetro) e tagliatela a quadri con un lato di circa 12 cm e in ognuno di essi mettete una fetta di prosciutto cotto, ue fettine di mozzarella, un cucchiaio di salsina di cipolla e un 'oliva nera snocciolata se vi piace.Chiudete a fazzoletto come vedete in foto; spennellate con un tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte e fate cuocere in forno ventilato a 200°C per 15 minuti o fin quando non saranno ben dorate.Mangiatele tiepide, altrimenti vi bruciate la lingua e il palato!

7 commenti:

  1. mi viene una gran voglia di assaggiarle...oeccato che le avrai già mangiate tutte

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  2. Ho letto con piacere i tuoi interventi positivi su Catania, la mia città, e la Sicilia. E' vero, La rosticceria catanese è unica, come in nessuna altra parte della Sicilia, arancini, pizzette, scacciate (in inverno), bombe, cipolline, siciliane, cartocciate, patè...per non parlare delle granite che non hanno nulla a che fare con il ghiaccio o con il gelato. I chioschi sono altrettanto unici, famose, oltre le granite, l'acqua seltz (acqua, sale e limoni), lo champagnino, il limone verde, o l'arancio-limone, il frappè alla nutella con le nostre famosissime brioches Tomarchio...ecco ora c'ho tanta fame ^_^
    Le tue cipolline sono mooolto invitanti, però vorrei fare una precisazione se non sono troppo scortese, in realtà non si usa solo sfoglia ma un impasto chiamato "mezza sfoglia", questo per riservare la croccantezza della sfoglia, appunto, e della morbidezza all'interno in cui vi è protetto il ripieno.
    Comunque ottime!
    Un abbraccio

    Annalisa

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  3. Ciao Annalisa! Grazie per il tuo commento.
    So della mezza sfoglia, ma non so prepararla! Sono solo una aspirante catanese... Se tu hai la ricetta ma mi piacerebbe provare.
    Grazie.

    Ps: lo champagnino mi manca.

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  4. Ma posso insegnarti mille ricette se vuoi! ^_^
    In teoria, l'impasto delle cipolline sembra proprio un mistero e i rosticceri sono alquanto gelosi dei loro trucchi...ma mio suocero, ex pasticcere, mi ha sempre detto che la mezza sfoglia è l'impasto della brioche, poco zuccherata, con dentro un panetto di "margarina per sfoglia", qui la vendono a tavole pensa, ma puoi provare con un semplice panetto di burro. Infatti, l'impasto è gonfio e la sfoglia sola gonfia poco...
    Prova in questo modo, mio suocero le fa divinamente, mi farò dare le dosi giuste ma...shhhhhhhh! ^_^

    P.s. lo champagnino è fatto con il tamarindo ed è buonissimo!

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  5. Riscrivo il messaggio che, purtroppo, si è cancellato uffi...
    Allora mi sono fatta dare la ricetta della "mezza sfoglia", eccola:
    per un chilo d'impasto occorre aggiungere mezzo chilo di margarina per sfoglia, di cui già avevo citato. Aggiungere 700 g di farina 00, 300 g di farina di semola, 50 g di lievito di birra (ma io ne metterei anche meno e allungherei la lievitazione), 100 di strutto, 100 di zucchero, acqua tiepida quanto basta.
    S'impasta il tutto e si fa una lievitazione di circa un'ora, poi fare le classiche pieghe da sfoglia. Deve risultare un impasto morbido. Rilievitare e formare i panetti, fare le forme quadrate, riempirle con il ripieno, chiudere i lembi e riporle in una teglia da forno a liveitare ancora una mezz'oretta, dopo spennellare con tuorlo e latte, in frono a 200° per circa 10 minuti.
    Spero che io abbai fatto cosa gradita e fammi sapere se le proverai, vengono delle cipolline sublimi! ^_^

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  6. Grazie mille! Le proverò di certo, non appena il lavoro e lo studio mi lasceranno un po' di tregua.
    A presto!

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