sabato 28 settembre 2013
Una marmellata: "Ciò che resta a settembre"
L'autunno è appena ufficialmente iniziato e io torno da voi con la ricetta di una marmellata in cui ho riversato tutti i "resti" dell'estate, per conservarla ancora un po'. In questa marmellata ci sono pesche troppo mature, prugne troppo mature, pere di campagna, un fondo di bottiglia di anisetta e le mandorle rimaste in un sacchetto regalatomi da un'amica a giugno. Anche i vasetti sono riciclati e hanno contenuto un tempo marmellate che ora non ci sono più.
Non l'ho ancora aperta per assaggiarla, ma immagino che avrà il sapore della nostalgia...
Nostalgia del presente
In quel preciso momento l’uomo si disse:
che cosa non darei per la gioia
di stare al tuo fianco in Islanda
sotto il gran giorno immobile
e condividerlo adesso
come si condivide la musica
o il sapore di un frutto.
In quel preciso momento
l’uomo le stava accanto in Islanda.
Jorge Luis Borges
Ingredienti:
un misto di pesche prugne e pere sbucciate e tagliate a pezzi (un chilo in tutto)
un fondo di liquore all'anice (corrisponderà più o meno a una tazzina)
una decina di mandorle avanzate tagliate a pezzetti
200 g di zucchero
Mettere sul fuoco basso una pentola alta con dentro la frutta a pezzi, coprire con un coperchio e lasciare cuocere mescolando di tanto in tanto per circa un'ora e mezza. Aggiungere lo zucchero e continuare a cuocere mescolando. Quando inizia ad addensarsi aggiungere l'anisetta e le mandorle precedentemente tostate in padella. Con un mini pimer frullare appena se sono rimasti dei pezzi troppo grossi, poi continuare a cuocere fino a che, mettendo una goccia su un piattino e inclinando, la marmellata non colerà. Spegnere e riempire i vasetti ben lavati con la marmellata ancora calda. Tappare e metterli a testa in giù coperti da un canovaccio in modo che col calore si crei il sottovuoto.
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