Io sto leggendo Menzogna e sortilegio di Elsa Morante e per sfondo ho un antico casolare di campagna, nel paese di Mosciano Sant'Angelo (TE), un paese collinare a pochi chilometri dal mare. La villa è enorme, ci si può perdere nelle stanze o tra il giardino e i vigneti circostanti. Il colore predominante è il celestino o il bianco abbacinante del sole che entra nelle stanze; poi di sera il grigio bluastro dell'ombra lieve che porta una brezza fresca. Il tempo sembra scorrere lento e a me sembra di vedere e sentire le voci dei personaggi di fine Ottocento che popolano il romanzo e si intersecano con le memorie della gente che ha abitato questa casa, che mi guarda dalle foto in bianco e nero o dagli oggetti arrivati fin qui da un'epoca ormai lontana.
Un giorno, a pomeriggio inoltrato, ho preso Schwarzenbach - la mia biciclettina nera pieghevole che vedete nella foto- e sono andata in cerca di more percorrendo strade di campagna e aguzzando la vista in prossimità dei rovi che crescono sui cigli.
Questa marmellata ne è il frutto.
Vista del Gran Sasso da una stradina non asfaltata di Mosciano Sant'Angelo
Schwarzenbach, la mia biciclettina
More appena raccolte e marmellata!
Ingredienti:
1 Kg e mezzo di more mature
500 g di zucchero
1 limone
Lavare le more per bene. Metterle in un tegame con fondo spesso e aggiungere lo zucchero. Mescolare e lasciare riposare per un'oretta, di modo che inizi a formarsi del succo. Mettere sul fornello a fuoco basso e con coperchio e fare cuocere a lungo (circa due ore). Frullare un po' con il minipimer altrimenti le more più dure restano intere. Tagliare dal limone ben lavato delle scorzette sottili sottili senza prendere la parte bianca. Mettere le scorse nella marmellata e continuare a cuocere fino a che non si sarà raggiunta la densità giusta (fare la prova: mettere un cucchiaino di marmellata in un piatto e far raffreddare un pochino. Non deve colare giù!). Fare attenzione anche che la marmellata non sia troppo densa, perché poi raffreddandosi indurisce ancora di più. Una volta pronta, spegnere il fornello e riempire dei vasetti di vetro ben lavati e asciugati. Chiudere con dei tappi nuovi e appoggiare a testa in giù, così si creerà il sottovuoto con il calore stesso della marmellata. Se, una volta raffreddata, si nota che alcuni tappi non si sono chiusi in sottovuoto (pigiandoci sopra col dito vanno su e giù), farli bollire per una decina di minuti avvolti in un canovaccio.
Bellissime fotografie. Hai usato la vecchia polaroid?
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