venerdì 16 marzo 2012

Patè di faraona


Benché io sia in partenza e dunque in ritardo su tutto ciò che mi ero proposta di fare, voglio lasciarvi una ricetta che potrebbe tornarvi utile per un picnic fuori porta tra sabato e domenica, visto che ormai la temperatura è mite abbastanza da rendere godibile lo stazionare in parchi e prati.
Spero di portare ricette interessanti da Palermo.

Questa poesia della partenza mi capita di leggerla o di inviarla tutte le volte che devo partire, ormai da anni.
Stavolta qui, su Pampelmuse.

Questo tempo sabbatico
prima di una partenza, questo tempo
rubato al tempo, questo tempo non mio
né di altri, il tempo della valigia
e del ritardo, questo lusso sospeso,
questo margine ricco,
quando audace e irresponsabile posso
quello che neanche gli anni mi concedono,
dove accorrono i pensieri più negletti
e sono accolti, e tra un pigiama
e una camicia s'insedia maestoso
ma arrendevole il possibile, dove potrei
persino telefonarti e dichiararmi
folle d'amore, questo unico tempo vero
involontario che ci è dato
per grazia di partenze, questo
non è nient'altro che preghiera.

Patrizia Cavalli


Ingredienti:

1 faraona (circa 1 kg non disossata)
5 foglie di alloro
2 rametti di timo
1 scalogno
sale
pepe nero (in polvere e in grani)
olio d'oliva
5 cucchiai di maionese
una tazzina di brandy
un litro di brodo di verdure

Fare a pezzi la faraona e lavarla. Privarla della pelle. In una pentola alta mettere cinque cucchiai d'olio d'oliva, il timo, l'alloro, lo scalogno tagliato a pezzi e i pezzi di faraona. Farli andare a fuoco lento, poi aggiungere il brodo, coprire con un coperchio e far cuocere fino a che la carne non si stacca dall'osso (almeno un'ora e mezza). Negli ultimi cinque minuti aggiungere il brandy Togliere dalla pentola i pezzi di faraona e buttare via gli ossi. Filtrare il liquido di cottura e metterlo da parte. Tritare la carne grossolanemente, aggiungere il liquido di cottura e la maionese e frullare brevemente, facendo attenzione a non far diventare il tutto una crema, ma curandosi di lasciare la grana un po' grossa. Aggiustare di sale e di pepe nero. Far riposare in frigo per almeno un'ora prima di servire. Decorare con grani di pepe.

4 commenti:

  1. io chè l'ho assagiata posso dirvi che è meravigliosa e anche la poesia non è niente male.

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    Risposte
    1. ..ed io che non l'ho assaggiata... mi mangio la poesia!!!
      buoniSSima!

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  2. Mettiamola così: in paté che è una poesia...

    Sabrine

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  3. Grazie agli assaggiatori, ai non assaggiatori e ai chiosatori!

    RispondiElimina

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