mercoledì 18 agosto 2010

Marmellata di mirtilli

Ieri sono stata con alcuni amici a fare una passeggiata sugli Appennini. E oltre ad aver visto luoghi meravigliosi, ho imparato tantissime cose: come riconoscere un faggio, che i crochi annunciano l'autunno, che esiste una varietà infinita di funghi commestibili, e infine che i mirtilli  non crescono sui cespugli di rovi, come le more, ma per terra in bellissime macchie colorate.
Dopo aver mangiato manciate di mirtilli mi è venuta una gran voglia di fare una bella marmellata da mettere in dispensa e tirare fuori quest'inverno a ricordo di questa bella giornata. Giornata che si è conclusa in bellezza con delle buonissime taglietelle, opera di Paolo la "vera resdora" del gruppo, con un sugo di finferli scoperti e raccolti con amore da Giovanna, la "vera sportiva" del gruppo.
Ora la ricetta, utilizzando come sempre il metodo Feber, di cui vi ho già parlato in un'altra ricetta, per una buona marmellata senza perdere troppo tempo.

Ingredienti:
1kg di mirtilli appena raccolti
500 grammi di zucchero di canna
1 limoni
facoltativo fettine di limone glassate:
1 limone
100 grammi di zucchero
100 grammi di acqua

La sera, dopo aver lavato con cura i mirtilli, cercando di non ammaccarli troppo, mescolarli con lo zucchero e la spremuta di un limone. Sciogliere lo zucchero sul fuoco, per alcuni minuti, e poi lasciare riposare per una notte intera.
La mattina mettere sul fuoco il tutto e farlo sobbollire per circa trenta minuti.  Se si  è deciso di metterci anche le fettine di limone glassate, tagliare a fette sottilissime il limone e farlo andare sul fuoco con 100 grammi di acqua e 100 grammi di zucchero, spegnere quando le fette sono traslucide.
Invasare ancora bollente in barattoli sterilizzati e asciugati nel forno, la marmellata con o dsenza le fette di limone. Chiudere bene i barattoli capovolgerli in modo che si possono sterilizzare bene anche i coperchi e lasciare raffreddare in luogo buio. Se volete essere ancora più sicuri che è sterilizzata bene, mettete i vasetti arrotolati negli stracci, dentro a un tegame di acqua che porterete all'ebollizione. Anche qui lasciarli raffreddare dentro il tegame.

2 commenti:

  1. Sono onorato, da maschio e da milanese, del titolo di "vera resdora".
    Per la prossima volta preparerò i tortelloni (di fave e pecorino se sarà stagione)

    RispondiElimina
  2. Non vedo l'ora di poterli mangiare, i tortelli, e fotografare così poi li inserisco nel blog nelle ricette della "vera resdora"

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...