Aprile è il più crudele dei mesi, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.
L'inverno ci mantenne al caldo, ottuse
Con immemore neve la terra, nutrì
Con secchi tuberi una vita misera.
L'estate ci sorprese, giungendo sullo Starnbergersee
Con uno scroscio di pioggia: noi ci fermammo sotto il colonnato,
E proseguimmo alla luce del sole, nel Hofgarten,
E bevemmo caffè, e parlammo un'ora intera.
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera.
L'inverno ci mantenne al caldo, ottuse
Con immemore neve la terra, nutrì
Con secchi tuberi una vita misera.
L'estate ci sorprese, giungendo sullo Starnbergersee
Con uno scroscio di pioggia: noi ci fermammo sotto il colonnato,
E proseguimmo alla luce del sole, nel Hofgarten,
E bevemmo caffè, e parlammo un'ora intera.
(...)
- Eppure quando tornammo, a ora tarda, dal giardino dei giacinti,
Tu con le braccia cariche, con i capelli madidi, io non potevo
Parlare, mi si annebbiavano gli occhi, non ero
Né vivo né morto, e non sapevo nulla, mentre guardavo il silenzio,
Il cuore della luce.
(...)
T.S.Eliot (La terra desolata)
Si va nei campi col coltellino Opinel in tasca e si trovano le malerbe. La borragine è una di queste: spinosa, con seducenti fiorellini blu e le foglie verde-grigio.
Io l'ho raccolta e ho messo sott'olio i bocciuoli, qualche fogliolina e qualche fiore. Sono adatti per gli antipasti, per insaporire le insalate, per fare panini o da mangiare sui crostini.
Ingredienti:
bocciuoli di borragine
aceto
sale
olio d'oliva
Raccogliere in un campo i bocciuoli di borragine (pungono un po') prima che si aprano. Lavarli bene e farli bollire per 5 minuti in aceto e sale (un cucchiaio di sale grosso in due bicchieri di aceto e mezzo d'acqua), scolarli, asciugarli e sistemarli in vasetti di vetro, ricoprendoli d'olio.
"Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
RispondiEliminapunzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna."
Poesia di un trafficante d'armi di Aden
Clè
http://www.youtube.com/watch?v=0hOfwqwt6DY
RispondiElimina